A settembre 2020 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.lgs. 3 settembre 2020, n.116 che ha apportato diverse modifiche al D.lgs. 152/2006, in particolare per quanto concerne l’etichettatura degli imballaggi e la gestione dei rifiuti. Approfondisci le novità sui rifiuti in merito al R.E.N.T.Ri
Un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti
Tra le principali novità introdotte con il D.lgs. 116/2020 vi era la “nascita” di un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, denominato “R.E.N.T.Ri”. A distanza di quasi due anni dalla pubblicazione del D.lgs. 116/2020, con il presente articolo cercheremo di capire di che cosa si tratta e a che punto siamo con l’entrata in vigore del R.E.N.T.Ri.

Cos’è il R.E.N.T.Ri?
L’acronimo R.E.N.T.Ri significa “Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti”. Si tratta di un registro che avrà il compito di garantire la tracciabilità dei rifiuti mediante documentazione digitale, come previsto ai sensi dell’art. 188-bis del D.lgs. 152/2006. Il registro elettronico verrà gestito direttamente presso l’apposita struttura organizzativa del MiTE (Ministero della Transizione Ecologica), la quale si avvarrà del supporto tecnico dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
Con il R.E.N.T.Ri verranno di fatto “digitalizzati” i formulari di identificazione rifiuti (FIR) e i registri cronologici di carico e scarico.
Quando entrerà in vigore?
Nonostante il decreto di riferimento sia entrato in vigore da settembre 2020, la situazione pandemica che abbiamo attraversato (e che stiamo tuttora attraversando) negli ultimi due anni ha inevitabilmente generato dei ritardi nella definizione delle procedure operative del R.E.N.T.Ri. Infatti, al momento i decreti attuativi che dovranno stabilire gli aspetti operativi, tecnici e funzionali del registro elettronico sono ancora in fase di predisposizione.
Ad oggi è stata rilasciata solamente una “versione di prova” del R.E.N.T.Ri, rintracciabile al seguente link https://prototipo.rentri.it/. Attualmente la fase di sperimentazione sta coinvolgendo circa 300 tra imprese e associazioni di categoria.
Stando al cronoprogramma diffuso dal MiTE durante un webinar con tutti i portatori di interesse, i decreti attuativi dovrebbero essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale tra novembre e dicembre 2022 e il R.E.N.T.Ri dovrebbe diventare ufficialmente operativo tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024.
Quali soggetti saranno obbligati?
Occorre precisare che il D.lgs. 116/2020 è stato pubblicato in seguito alla Direttiva n.2018/851 dell’Unione Europea. Secondo la Direttiva, i soggetti obbligati saranno:
- i produttori di rifiuti pericolosi;
- gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale;
- gli enti e le imprese che fungono da commercianti e intermediari di rifiuti pericolosi.
In seguito alla pubblicazione dei decreti attuativi del R.E.N.T.Ri, questo elenco potrebbe subire delle variazioni.
Per tutti i soggetti non obbligati all’iscrizione al R.E.N.T.Ri, gli adempimenti relativi alla gestione e tracciabilità dei rifiuti potranno continuare ad essere assolti in modalità “cartacea”, tramite la compilazione dei FIR e la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico. Tuttavia, saranno previste delle novità anche per le aziende che potranno continuare ad usufruire della modalità “cartacea”, in quanto nell’ambito della pubblicazione dei decreti attuativi del R.E.N.T.Ri, sono previste delle modifiche ai modelli dei FIR e dei registri di carico/scarico utilizzati attualmente.
Come sarà strutturato?
Non essendo stati pubblicati i decreti attuativi, ad oggi non siamo in grado di descrivere con esattezza come funzionerà il R.E.N.T.Ri. Quel che è certo è che il registro sarà suddiviso nelle seguenti due sezioni, come indicato nel sito https://www.rentri.it/:
- sezione anagrafica: che raccoglierà i dati anagrafici degli iscritti e le relative autorizzazioni ambientali (ad es. per il trasporto dei rifiuti);
- sezione tracciabilità: che raccoglierà i dati annotati nei registri cronologici di carico e scarico e nei formulari di identificazione rifiuti (FIR).
Conclusioni
Ad oggi una delle poche certezze è relativa alla finalità del R.E.N.T.Ri: garantire la tracciabilità dei rifiuti lungo tutta la “catena” di gestione del rifiuto, dal produttore al destinatario, passando per il trasportatore ed eventuali commercianti o intermediari, mediante la compilazione di documentazione digitale.
Tutti gli altri aspetti, invece, saranno chiariti in seguito alla pubblicazione dei decreti attuativi, attesi per la fine del 2022.
Non appena vi saranno delle novità in merito ai soggetti obbligati, entrata in vigore, modalità operative, ecc. vi terremo aggiornati!